VIAREGGIO. Puntata numero 57 per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini.

“…A DOTTÒ… MA DAVVERO DEBBO PRENDE A’ PASTICCA PER LA PROSTATA?! MA UN’ È CHE POI MI S’AMMOSCIA…?!”

Questa frase (magari non necessariamente in dialetto) è tutt’altro che rara da ascoltarsi negli ambulatori di urologia o andrologia. Ed è il frutto di una delle tante LEGGENDE METROPOLITANE CHE CIRCONDA LA “MITICA” PROSTATA. Ovvero che le CURE PER ESSA E LE SUA MALATTIE DETERMININO IMPOTENZA!

Ma perché circola questa errata convinzione?

Perché, in effetti LE CURE PER IL CANCRO DELLA PROSTATA, e mi riferisco solo al cancro, POSSONO EFFETTIVAMENTE PROVARE UN DEFICIT, ANCHE IMPORTANTE DI EREZIONE. Mi riferisco innanzitutto alla chirurgia (la cosiddetta prostatectomia radicale) che effettivamente determina molto spesso riduzione della erezione a causa delle facili, per non da uomo a uomodire quasi obbligate, lesioni che durante l’intervento interessano i piccoli nervetti che regolano l’erezione stessa. Anche la radioterapia della prostata potendo “sbruciacchiare” gli stessi nervetti può contribuire al problema. Ed infine, ma non ultima, la terapia ormonale che ha il compito di azzerare il testosterone, che, è vero, è il carburante del cancro prostatico (che quindi si trova senza rifornimento…) ma che, in questo caso purtroppo, è anche il carburante del desiderio sessuale… ERGO: TUTTO VA GIÙ…! Va comunque anche detto che spesso si rimedia a questo “problemino” con le PASTICCHE DELL’AMORE O LA PUNTURINA MAGica che gli affezionati lettori di “da uomo a uomo” già conoscono: IL VIAGRA SI FA IN QUATTRO. NUOVE FRONTIERE DELLA PILLOLA DELL’AMORE. UN’EREZIONE LUNGA 36 ORE…).

Ma tutto questo “crollar giù” riguarda, appunto il cancro prostatico e le sue cure, mentre nulla ha a che vedere con le cure per la “normale” ipertrofia prostatica (la prostata ingrossata), la causa di gran lunga più frequente di arrivo, per problemi urinari, in un ambulatorio urologico.

Di tali cure abbiamo già parlato in una puntata precedente (DOTTORE, MA ANCORA PILLOLE PER LA PROSTATA?), ma ripassiamole al volo:

· FITOFARMACI (a base soprattutto, ma non solo, di serenoa repens): NON FANNO MALE AL SESSO! Anzi alcuni aiutano un pochinino…

· ALFA-LITICI (allargano il canale dell’uretra, che porta la pipì dalla vescica all’esterno, così da migliorare il modo con cui esce la pipì): NON FANNO MALE AL SESSO…! Anzi sembra che lievemente aiutino… (danno ANEIACULAZIONE… ma questa è un’altra storia…)

· Dutasteride (AVODART) e Finasteride. Bloccano la crescita prostatica e ne riducono parzialmente il volume. QUI, IN EFFETTI, POTREBBERO SORGERE EQUIVOCI. Questi farmaci sono, infatti, inibitori della 5-alfa reduttasi, l’enzima responsabile della conversione del testosterone in Diidrotestosterone. Essendo questi il principale ormone implicato nella crescita prostatica si ottiene in tal modo l’arresto (benvenuto!) della crescita stessa. Ma, direte voi, agiscono anche loro sul testosterone! Vero! Ma siccome il testosterone lo bloccano quasi solo a livello della ghiandola prostatica (togliendo qui il carburante) mentre solo pochissimo lo riducono a livello generale finiscono per togliere dal sangue poco o nulla di questo carburante del sesso. Ergo anch’essi POCO O NULLA FANNO MALE AL SESSO!

Precisiamo meglio. NEL 4,2% DEI CASI (1 SU 25!), DOPO VARI MESI DI CURA ININTERROTTA, SI REGISTRA UN QUALCHE CALO DELLA LIBIDO. DAVVERO POCO PER NON PRESCRIVERE un farmaco così utile. E ho detto dopo TANTI mesi. Quindi se dopo una di queste pasticche avete fatto “cilecca” i motivi saranno tanti e magari importanti, ma NON date la colpa a quell’unica pasticca… Non solo ma se per caso uno fosse davvero così sfortunato da rientrare in quell’unico su 25, sappia che questo brutto effettaccio si attenua spontaneamente con la ulteriore prosecuzione del trattamento e, se proprio, proprio, non se ne esce, basta SOSPENDERE IL FARMACO E TUTTO TORNA “PIMPANTE” COME PRIMA (anche se, purtroppo, sospendendo il farmaco se ne perde anche l’efficacia…)

Insomma, cari pazienti angustiati delle medicine per la “nostra amica” prostata. Via ogni preoccupazione! Non sarà per queste medicine se qualcosa non va. Piuttosto con il vostro andrologo cercate di capire quale potrebbe essere la vera causa del defaillance…!

LA FRASE (TERRIBILE) DEL GIORNO: “…Una medicina è una sostanza che iniettata in un ratto produce un articolo…” Arthur Bloch, umorista e scrittore statunitense, autore Della celeberrima legge di Murphy

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ultimo aggiornamento: 11-10-2014


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